Quando riusciremo a vincere una partita in trasferta? Quando riusciremo, finalmente, a sfatare un tabù fin troppo pesante? Dopo Nico Lopez a Roma, ecco Di Natale a Udine a privare il Catania di 2 punti fondamentali per la classifica e, soprattutto, per il morale, dopo gli scempi subiti con Inter e Juve. Le ingenuità commesse all’Olimpico e al “Friuli” a un minuto dalla fine del recupero pesano, pesano eccome. Significa che, purtroppo, ancora ci manca qualcosa per poter spiccare il volo, pur dimostrando, se ce ne fosse ulteriore bisogno, di essere una buona squadra. Eppure, questa volta si era riusciti a rimediare a un brutto primo tempo, seppur inficiato dall’ennesimo torto arbitrale subito. Il rigore a favore dell’Udinese, per inesistente fallo di Spolli (per il resto fra i migliori in campo) su Badu, è da “Museo degli Orrori”. Non mi stupisco che un arbitro in declino come Rocchi lo dia. Mi stupisco che non vedano collaboratore di linea e arbitro addizionale, a due passi. Ma che ci stanno a fare? Perché stiamo spendendo tutti ‘sti soldi per questa sperimentazione? Evidentemente, il Catania non si trova in una congiunzione astrale positiva in fatto di direzioni di gara... Tuttavia, non mi è piaciuto l’approccio. Si doveva essere assatanati dopo la barzelletta del “Massimino” e, invece, si è vista una squadra contratta, poco precisa negli appoggi, poco propensa a supportare Bergessio e Gomez, a mio parere in buona giornata complessiva. Certo le defezioni di tre “big” come Legrottaglie, Marchese e Barrientos vanno messe in conto, ma... Questa volta il 3-5-2 non funziona per un paio di solidi motivi: Bellusci non è in condizione, tanto che viene sostituito a inizio ripresa; l’assenza di Marchese pesa tantissimo, considerato che Capuano dimostra ancora una volta, con una prestazione assai negativa, di non poter essere proponibile a questi livelli. Inoltre, Almiron, Izco e Biagianti appaiono molto imprecisi nei tocchi, consentendo spesso le ripartenze a un Udinese ordinata e poco più. I padroni di casa sono lontani parenti della splendida realtà dell’anno scorso: discretucci in difesa, imbottiti di mediani in mezzo (il solo Lazzari è deputato a inventare), Di Natale-dipendenti in avanti. I bianconeri riescono a sfondare solo sulle fasce, dove il Catania soffre: talora dalla parte di Bellusci e Izco con Armero, più spesso da quella di un lentissimo Capuano con Pereyra. Meno male che un ottimo Andujar, in periodo di grazia, riesce a tenere a galla i rossazzurri! Decisiva la parata su Domizzi, come quella su Badu a inizio ripresa. Ripresa in cui Maran fa le mosse giuste, sebbene da contraltare facciano le scelte (conservative) errate compiute nel primo tempo: con il solo Gomez a sostegno di Bergessio, nonché l'impreciso Biagianti in campo, in trasferta, gol non ne farai mai moltissimi... Il cambio di modulo (fuori Bellusci, dentro Castro e ritorno al 4-3-3) paga. L’argentino ha qualità e carattere. Lodi, Izco, Almiron crescono sia fisicamente, sia in fatto di precisione degli appoggi e il Catania si porta sempre più spesso dalle parti di Brkic. Che il pareggio arrivi su una svirgolata clamorosa di un difensore friulano conta poco. Gli etnei lo meritano, così come meritano di passare in vantaggio con l’ennesima magia di Lodi su punizione, perché se c’è una squadra in campo che ci crede di più è proprio quella di Maran. Nel frattempo, lo stesso tecnico catanese aveva avuto modo di farci vedere Salifu, al posto di un non scintillante Biagianti. Incoraggiante l’impatto del mediano ex fiorentino. Da rivedere.
Di Natale no!
Ora, in vantaggio a 5’ dalla fine con una squadra che nella ripresa ha mostrato grandi difficoltà, non puoi non vincere la partita, non puoi portarti l’acqua in casa fino al 92’, non puoi farti assaltare dal neoentrato Basta (reduce da un robusto infortunio), non puoi lasciare uno come Di Natale libero di calciare a due passi da Andujar! L’attaccante napoletano in quelle situazioni non sbaglia mai! Se avesse segnato, che so, Coda o Domizzi, lo avrei accettato di più. Di Natale, l’unica bocca da fuoco a disposizione di Gudolin (il subentrato Ranegie lasciamolo stare...), no. In ogni caso, se andiamo a fare un conto delle occasioni complessive della gara, non si può dire che il risultato non ci possa stare, ma ancora una volta gettare punti a un minuto dalla fine, quando con un pizzico d’attenzione in più ci si sarebbe potuto attestare, a questo punto del campionato, a quota 16 (Roma e Udinese), fa molta rabbia. Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, si può dire che il Catania ha interrotto la striscia di sconfitte esterne, nonché l’astinenza dal gol fuori dalle mura amiche. L’altra faccia della medaglia è che, per l’ennesima volta, si sono presi due gol in trasferta, in "perfetta" media. Troppi.
Tempo di riprendere a vincere
Dopo tre gare sfortunate, è tempo di cogliere i tre punti. Certo, il prossimo avversario non è dei più facili. La Lazio di Petkovic, reduce da una polemica sconfitta a Firenze e dal pareggio interno con il Toro, giungerà a Catania pronta a lottare fino all’ultimo minuto. Ma i rossazzurri in casa sono una delle squadre migliori della Serie A. Rientreranno Marchese e Legrottaglie, fondamentali. Speriamo anche il “pitu” Barrientos, sebbene “questo” Castro, alla prima rete in campionato, fornisca adeguate garanzie. Rolin si è confermato, Lodi pare tornato in vena di magie, Bergessio e Gomez sono sempre pericolosi; motivi per ben sperare ce ne sono tanti. E, questa volta, speriamo che si passi una domenica indenne da torti arbitrali. Sta diventando merce rara... Let’s go, Liotru, let’s go!!!
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